PR Lombardia FESR 2021-2027

Il Programma

2 miliardi euro per promuovere la competitività del territorio attraverso il sostegno a ricerca e innovazione, la transizione verso la sostenibilità e il contrasto alle fragilità.

immagine del bando

Il Programma Regionale a valere sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale - PR FESR prevede l'assegnazione di 2 miliardi di euro nel periodo 2021-2027, volti a promuovere la ripresa economica e la competitività delle imprese del territorio, profondamente colpito dagli effetti dell’emergenza sanitaria del 2020. Più che raddoppiate le risorse rispetto alla precedente programmazione (circa 970 milioni di euro per il periodo 2014-2020).

Unitamente alle risorse previste per il PR FSE+, 1,5 miliardi di euro destinati prevalentemente a istruzione, formazione e lavoro, sono quindi pari ad oltre 3,5 miliardi di euro i fondi complessivamente assegnati al ciclo di programmazione europea 2021-2027 in Lombardia.

Il percorso di approvazione ha preso il via con la proposta di PR FESR 2021-2027 da parte della Giunta regionale alla Commissione europea (Delibera della Giunta Regionale n. XI/6214/2022), che dopo una fase di negoziazione ha adottato il Programma il 1° agosto 2022. La Giunta ne ha poi preso atto (DGR XI/6884/2022) e ha contestualmente approvato la Valutazione Ambientale Strategica.

 

Il PR FESR 2021-2027 si pone tre obiettivi

 

1) Un'Europa più competitiva ed intelligente (ASSE 1: 1,1 miliardo di euro)

Oltre il 50% delle risorse sono finalizzate al consolidamento della competitività e dell’attrattività del sistema produttivo lombardo. Le misure previste dall'Asse 1 supportano investimenti in ricerca, innovazionetrasferimento tecnologico, insieme all’attrazione degli investimenti, all’internazionalizzazione e al rafforzamento delle competenze, anche in continuità con il ciclo di programmazione 2014-2020: le valutazioni sulle imprese finanziate sino ad oggi, infatti, hanno evidenziato l'aumento dei portafogli brevettuali e del tasso di sopravvivenza, in particolare laddove si siano create condizioni favorevoli per l’aggregazione tra operatori.

 

2) Un'Europa più verde (ASSE 2: 591 milioni di euro; ASSE 3: 51 milioni di euro)

Quasi il 40% delle risorse del Programma sono indirizzate alla transizione verso un modello di sviluppo e di crescita sostenibili, attraverso la promozione dell'utilizzo consapevole delle risorse energetiche ed il ricorso alle fonti rinnovabili. Gli investimenti sono indirizzati verso nuove tecnologie e principi di economia circolare, a supporto di progetti di efficientamento energetico, in particolare dell'edilizia pubblica e privata, nonché di mobilità multimodale sostenibile, anche in riferimento al miglioramento della qualità dell’aria, in coerenza con il Programma Regionale di Gestione Rifiuti (PRGR).

 

3) Un'Europa più vicina ai cittadini (ASSE IV - 207 milioni di euro)

Oltre il 10% delle risorse sono destinate al contrasto alle fragilità sociali, in sinergia con il PR FSE+, attraverso azioni di rigenerazione urbana e inclusione sociale, rafforzamento dei servizi essenziali di cittadinanza e di stimolazione di iniziative a supporto dell’economia e della società. Nelle aree urbane, ove si concentrano quote di popolazione con minor capacità di far fronte a bisogni di cura e di sviluppare a pieno le proprie potenzialità, attraverso le strategie di Sviluppo Urbano Sostenibile; nelle aree interne, dove i fenomeni di marginalità portano all'abbandono del territorio ad alla diminuzione della resistenza ai processi di degrado naturale, acuiti dal cambiamento climatico, attraverso le Strategie Aree Interne.

 

Tali sfide si integrano con le strategie regionali di Specializzazione Intelligente e di Sviluppo Sostenibile, che mirano a supportare la transizione digitale e ad aumentare la capacità di adattamento del sistema lombardo.

 

» Criteri di selezione delle operazioni

Criteri di selezione

La metodologia ed i criteri di selezione delle operazioni definiscono obiettivi e caratteristiche degli interventi che Regione Lombardia intende attuare per il perseguimento delle strategie indicate nel Programma, in coerenza con quanto previsto dalle normative europea, nazionale e regionale per i fondi Strutturali e di Investimento Europei (fondi SIE).

Valutazione Ambientale Strategica

Per garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e assicurare le condizioni per uno sviluppo sostenibile nel PR FESR 2021-2027, la VAS integra considerazioni di natura ambientale per migliorarne la qualità decisionale, orientandola agli effetti delle azioni previste dal Programma su popolazione, salute, biodiversità, territorio, patrimonio culturale.

Regione Lombardia, in linea con quanto indicato nel PR FESR 2021-2027, ha approvato il Piano di Rigenerazione Amministrativa (PRigA) articolato nelle seguenti linee di intervento:

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  • Linea A - rafforzamento organico e delle competenze del personale;
  • Linea B - standard e semplificazione di processi, procedure e atti;
  • Linea C - rafforzamento strumenti trasversali;
  • Linea D - iniziative di partenariato e knowledge sharing.

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Il PRigA sistematizza, valorizza e coglie spunti per interventi anche dalle evidenze e dagli esiti dalle precedenti fasi del Piano di Rafforzamento Amministrativo (PRA) in sinergia con l'Accordo di Partenariato per la programmazione 2021-2027 che, in sintonia con quanto è avvenuto nella precedente programmazione 2014-2020, ha definito una strategia nazionale di rafforzamento della capacità amministrativa prevedendo d'intervenire anche attraverso i Piani di Rigenerazione Amministrativa.

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In linea con quanto definito nell’Accordo di Partenariato per la programmazione 2021-2027, il tema della capacità amministrativa è stato ripreso dal Programma Regionale (PR) FESR 2021-2027 di Regione Lombardia che ha individuato il PRigA quale strumento preposto ad evidenziare le
principali linee/azioni sviluppate dall’Amministrazione per mettere in atto misure di semplificazione e per rafforzare la capacità amministrativa degli enti locali, anche in ottica di accelerazione degli investimenti.

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Maggiori dettagli sono consultabili nell'allegata DGR n. 7739 del 28 dicembre 2022 con la quale la Giunta di Regione Lombardia ha licenziato il PriGA 2021-2027 correlato al PR Lombardia FESR 2021-2027.

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L'azione da un lato accompagna le imprese lombarde, in particolare PMI, verso la ripresa economica a partire da nuovi paradigmi, dall’altro mette il cittadino al centro delle politiche di ricerca e innovazione, per lo sviluppo di prodotti e servizi che rappresentino risposte ai bisogni delle persone anche con la finalità di favorire la competitività del territorio lombardo.

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Anche in questa azione gli interventi del PR FESR 2021-2027 si concentrano sugli ecosistemi dell’innovazione individuati da Regione Lombardia come i contesti all’interno dei quali si elaborano risposte alle nuove forme di bisogni: nutrizione, salute e life science, cultura e conoscenza, connettività e informazione, smart mobility e architecture, sostenibilità, sviluppo sociale, manifattura avanzata, includendo anche le smart cities & communities.

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L’Azione 1.1.1. ha due principali obiettivi:

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  1. la promozione degli investimenti in ricerca collaborativa e sviluppo da parte delle PMI valorizzando sia il ruolo di traino delle grandi imprese e delle midcap, sia la nascita di start up innovative al fine di promuovere lo sviluppo di innovazioni, in particolare di quelle incrementali, per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e modelli organizzativi più sostenibili e capaci di mantenere competitiva la base imprenditoriale, in particolare attraverso lo sfruttamento dei nuovi trend delle tecnologie digitali e dell’ICT di frontiera (es. cloud, gestione dei big data, automazione e iperautomazione, intelligenza artificiale e blockchain, sviluppo delle autonomous things IoAT) e per la sostenibilità (uso efficiente delle risorse, transizione energetica, materiali innovativi, simbiosi industriale
  2. interventi volti alla promozione e creazione di nuovi mercati di sbocco a favore delle PMI attraverso la qualificazione della domanda di innovazione, rilevando i bisogni di innovazione specifici e promuovendo la creazione e il miglioramento della qualità, sostenibilità ed efficienza dei servizi pubblici, avvalendosi anche di strumenti quali appalti pre-commerciali e appalti pubblici di soluzioni innovative)

Documenti allegati

Gli interventi sono finalizzati a promuovere la collaborazione tra imprese, in particolare PMI, e organismi di ricerca (Università, centri di ricerca pubblici e privati) che operano in favore della trasformazione di nuove idee in prodotti e servizi sostenibili dal punto di vista commerciale offrendo servizi avanzati in risposta ai fabbisogni di ricerca e innovazione delle imprese.

I progetti complessi si caratterizzano per il coinvolgimento di ampie reti di partenariato e per dimensioni significative, che mirano a realizzare azioni strategiche ad alto impatto, finalizzate a garantire una migliore integrazione in catene del valore più complesse e globali sugli ecosistemi regionali dell’innovazione -con particolare riferimento a salute e life science, smart mobility e architecture, sostenibilità e manifattura avanzata- basate sulla collaborazione tra le imprese e i principali player regionali della ricerca e dell’innovazione (es. Università, centri di ricerca pubblici e
privati, Fondazioni regionali, Cluster tecnologici lombardi, Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico).

L'azione mira a tutelare la proprietà intellettuale delle imprese lombarde, in particolare PMI, e del sistema dell’innovazione regionale nel suo complesso, per mantenere e rilanciare la competitività delle innovazioni di processo, prodotto ed organizzative su scala internazionale. Nell’ambito di tale azione potranno essere attivati interventi finalizzati a creare complementarietà tra il Programma ed Horizon (ad esempio: Seal of Excellence in continuità con il ciclo di programmazione 2014-2020).

L'azione si inserisce nella strategia finalizzata a rilanciare la partnership tra attori pubblici, imprese del territorio, mondo accademico e società civile, per co-creare il futuro post-emergenza e guidare l’innovazione attraverso la cross fertilisation delle idee negli ecosistemi dell’innovazione, creando e promuovendo luoghi e occasioni di incontro fra diversi agenti del processo di innovazione.

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Con l’implementazione dei servizi collaborativi e di consultazione della piattaforma Open Innovation si punta al consolidamento delle connessioni nell’ecosistema regionale della ricerca e dell’innovazione responsabile, fra mondo accademico e mondo industriale, per definire e concretizzare lo sviluppo di progetti di ricerca e innovazione competitivi e all’avanguardia, ed all'incremento della conoscenza diffusa delle eccellenze del territorio, sia in campo industriale sia in quello della ricerca scientifica.

L'azione riguarda il potenziamento della capacità digitale della pubblica amministrazione regionale e degli enti locali, insieme alle relative interazioni virtuali con il territorio, nell’ottica di semplificare ed efficientare i processi, garantendo la qualità, la tempestività e la trasparenza del servizio; di favorire l’inclusione dei soggetti e dei territori più fragili e di consolidare un approccio data driven al sistema decisionale delle politiche, attraverso modelli in grado di fornire dati e informazioni strutturate e di identificare trend di sviluppo.

Questa azione è volta a favorire un efficientamento delle scelte pubbliche in ambito regionale grazie alla realizzazione di un’infrastruttura digitale di
analitycs, con l’obiettivo di rendere più efficienti e tempestivi i servizi resi al cittadino e di rafforzare la competenza e la capacità amministrativa.
Si intende sviluppare una piattaforma infrastrutturale che abiliti operatori pubblici e privati a fruire dell’enorme mole di informazioni ricavabili dai dati
strutturati e non strutturati disponibili, al fine di potenziare la propria capacità programmatoria.

Rilanciare il posizionamento delle aziende lombarde sui mercati globali, per valorizzare il “Made in Lombardy” e l’innovazione come fattore competitivo, valorizzando anche il concetto di filiera, di cluster e modulando il supporto anche in considerazione della dimensione di impresa nonchè della propensione all’export. Saranno promossi interventi per l’internazionalizzazione del sistema regionale e per l’attrazione di investimenti esteri sul territorio regionale anche per favorire il reshoring, e attrarre capitale umano qualificato.

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Con DGR 7595 del 22 dicembre 2022 è stata istituita la misura "Investimenti", a valere sull'azione 1.3.1 e 2.1.3 e 1.3.3, e le sue linee "Sviluppo aziendale" (allegato A), Green (allegato B), Attrattività (allegato C).

Ci si rivolge alle imprese, in particolare PMI, per attivare nuovi investimenti, agevolare la ripresa del sistema produttivo e facilitare la fase di uscita dalla crisi socio-economica che ha investito anche il territorio lombardo. Il rilancio del tessuto imprenditoriale lombardo potrà essere anche accompagnato da iniziative per il rafforzamento patrimoniale delle imprese lombarde in quanto la sottocapitalizzazione delle PMI costituisce un’ulteriore causa di rallentamento alla ripresa degli investimenti.

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Il sostegno al capitale circolante verrà fornito nel rispetto dei vincoli regolamentari (Reg. (UE) 2021/1060, art. 58(2); Reg. (UE) 2021/1058, art. 5(6) e nel
rispetto dei vincoli previsti dai regimi di aiuto.

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Con Delibera 7402 del 21 novembre 2022 sono stati approvati i criteri del Fondo Lombardia Venture.

Supporta tutti gli asset materiali e immateriali che possono favorire il rafforzamento della flessibilità produttiva ed organizzativa delle PMI, anche in ottica di crescita dimensionale, e il potenziamento della relativa resilienza agli shock endogeni ed esogeni, con  particolare riferimento al ricorso alle nuove tecnologie digitali e alla transizione verso modelli di sostenibilità sociale e ambientale, anche con riferimento ai settori della cultura e del turismo, che all’interno del sistema produttivo regionale giocano un ruolo fondamentale.

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Con Delibera n. 7538 del 15 dicembre 2022 sono stati approvati i criteri attuativi della misura "Sostegno alla competitività delle strutture alberghiere e non alberghiere".

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Con Delibera n. 7595 del 22 dicembre 2022 è stata istituita la misura "Investimenti", a valere sull'azione 1.3.3 e 2.1.3 e 1.3.1, e le sue linee "Sviluppo aziendale" (allegato A), Green (allegato B), Attrattività (allegato C).

Aavviare o potenziare la presenza delle imprese lombarde nelle catene globali del valore per accrescere, anche in coerenza con la strategia industriale UE, la capacità di innovazione, produzione e investimento delle imprese, in particolare PMI.

Orientare e riorientare i profili dei lavoratori, con particolare riferimento alle fasce più giovani, verso le nuove professionalità richieste dal mercato nell’ambito degli ecosistemi dell’innovazione individuati da Regione Lombardia, promuovendo l’acquisizione di competenze innovative e lo sviluppo di nuove figure qualificate che potranno essere internalizzate dalle imprese lombarde, in particolare dalle PMI, e a sostenere la formazione di nuovi imprenditori e la trasformazione delle competenze imprenditoriali verso nuovi modelli di impresa orientati verso l’innovazione, la digitalizzazione e la transizione ecologica nel campo dell’economia circolare e della sostenibilità.

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Con Delibera 7535 del 15 dicembre 2022 è stata attivata la misura "Linea competenze 21-27 per l'innovazione green e digitale delle imprese lombarde", e approvati i relativi criteri.

Il sostegno alle ristrutturazioni per efficientamento energetico e riduzione delle emissioni inquinanti del patrimonio pubblico è finalizzato ad introdurre innovazioni di processo e migliori tecniche di misurazione e contabilizzazione dei consumi, anche mediante il ricorso a partenariati pubblico-privati e a società di servizi energetici, per massimizzare l’effetto leva del contributo della politica di coesione.

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L’obiettivo dell’azione è quello di conseguire, in media, almeno una ristrutturazione di livello medio -come definita nella raccomandazione (UE) 2019/786 della Commissione- o una riduzione di almeno il 30% delle emissioni climalteranti (emissioni dirette ed indirette di gas ad effetto serra) rispetto alle emissioni ex ante. Pertanto, al fine di valutare l'impatto dell’azione sulla ristrutturazione degli edifici, verrà richiesto l’attestato di prestazione energetica “ex ante” ed “ex post”.

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Verrà data priorità agli edifici che presentano le peggiori caratteristiche dal punto di vista energetico, ossia quelli classificati allo stato di fatto in classe energetica E o F o G, secondo il nuovo sistema di certificazione.

Il sostegno all’efficientamento energetico e alla riduzione delle emissioni inquinanti e climalteranti del patrimonio residenziale pubblico è finalizzato ad
integrare gli interventi per l’inclusione abitativa, contribuendo a migliorarne anche la prestazione energetica in una logica di abitare sostenibile e di
prevenzione e riduzione della povertà energetica.

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Gli interventi previsti si configurano come ristrutturazioni di livello medio come definito dalla (UE) 2019/786, ossia comportano un miglioramento delle
prestazioni energetiche con riduzioni del fabbisogno energetico almeno del 30%. Il requisito minimo di accesso alle misure sarà la ristrutturazione importante di primo o secondo livello (così come definite ai sensi del DLgs 192/2005 e successive modifiche a seguito del recepimento della direttiva 2010/31/UE e la successiva 2018/844, a sua volta attuato in Regione Lombardia con Dgr 3868/2015, Dgr 2480 del 18/11/2019, DDUO n. 2456/2017 successivamente aggiornato con DDUO n. 18546 del 18/12/2019).

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Pertanto, al fine di valutare l'impatto dell’azione sulla ristrutturazione degli edifici, verrà richiesto l’attestato di prestazione energetica “ex ante” e “ex post”.

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Verrà data priorità agli edifici che presentano le peggiori caratteristiche dal punto di vista energetico: allo stato di fatto classificati, secondo il nuovo sistema
di certificazione, in classe energetica E o F o G.

L'azione è finalizzata ad accompagnare le imprese, prioritariamente le PMI, verso la riduzione dell’impatto ambientale dei propri sistemi produttivi, sia attraverso la riduzione dei consumi energetici che attraverso il recupero di energia e/o la cattura dei gas serra dai cicli produttivi. Il sostegno alle Grandi Imprese potrà avvenire prioritariamente tramite strumenti finanziari, senza però precludere la possibilità di sostenere le Grandi Imprese anche tramite sovvenzioni.

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L’obiettivo dell’azione è quello di conseguire una riduzione di almeno il 30% delle emissioni climalteranti (emissioni dirette ed indirette di gas ad effetto
serra) rispetto alle emissioni ex ante.

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Con DGR 7595 del 22 dicembre 2022 è stata istituita la misura "Investimenti", a valere sull'azione 1.3.3 e 2.1.3 e 1.3.1, e le sue linee "Sviluppo aziendale" (allegato A), Green (allegato B), Attrattività (allegato C).

La diffusione dei sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento efficienti (secondo la Direttiva 2012/27/CE) costituisce un elemento rilevante per raggiungere elevati livelli di efficienza energetica e contenere le emissioni nella climatizzazione degli edifici.

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Nello specifico l’azione potrà riguardare:

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  • interventi di adeguamento e rinnovo degli impianti di generazione per l’alimentazione di sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento con impiego di energie rinnovabili e/o di recupero di energia;
  • estensioni delle reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento.
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Le azioni saranno attuate in modo integrato con l’obiettivo specifico 2.2., perseguendo gli obiettivi di utilizzo e, dove possibile, di produzione di energia rinnovabile.

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Le azioni relative al presente OS concorrono al raggiungimento degli obiettivi di qualità dell’aria fissati dalla Direttiva europea 50/2008 e dal D.lgs n.
155/2010 attuativo e sono coerenti con le misure regionali contenute all’interno del Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’aria (PRIA). Sono
inoltre coerenti anche con le misure individuate a livello nazionale all’interno del Programma Nazionale di Controllo dell’Inquinamento Atmosferico
(PNCIA) per la riduzione alla fonte delle emissioni inquinanti derivanti dai principali settori coinvolti e attuativo della (UE) 2016/2284 (National Emission
Cealing), attuato con Dlgs n. 81/2018 di recepimento.

Una progressiva transizione verso un nuovo sistema energetico regionale che minimizzi il ricorso alle fonti fossili, contribuisca a ridurre le emissioni di gas climalteranti e inquinanti e diversifichi l'approvvigionamento energetico, riducendo la dipendenza energetica. L’azione sarà realizzata in coerenza con le indicazioni del Programma Regionale Energia Ambiente e Clima relative alla territorializzazione dello sviluppo delle fonti rinnovabili.

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Nello specifico, tale azione sarà realizzata in modo integrato con l’obiettivo specifico 2.1., in un’ottica di integrazione tra incremento di efficienza, riduzione
dei consumi e decarbonizzazione della produzione energetica, potendo riguardare il sostegno a investimenti per l’introduzione di fonti di energia rinnovabile, come ad esempio solare fotovoltaico, solare termico, impianti a pompa di calore ad acqua ciclo chiuso o ciclo aperto, aeroterme e a gas, la produzione di idrogeno verde e l’uso sostenibile della biomassa minimizzando il suo impatto sulla qualità dell’aria. Le misure legate alla biomassa saranno definite facendo riferimento all’Allegato VI della Direttiva 2018/2001.

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Relativamente alle misure sulla biomassa si specifica che si tratterà prevalentemente di biomassa legnosa utilizzata in impianti (o con tecnologie) altamente performanti dal punto di vista emissivo e di rendimento che vadano a sostituire impianti esistenti più obsoleti e inquinanti e localizzabili prioritariamente in aree dove altre tecnologie di produzione del calore basate su FER sono difficilmente applicabili. Nel settore della climatizzazione degli edifici il supporto a impianti e reti di teleriscaldamento alimentati a biomassa sarà condizionato dalla verifica degli impatti emissivi. In particolare, le iniziative verranno supportate tenendo in considerazione il confronto fra i sistemi emissivi esistenti sostituiti e quelli derivanti dalla realizzazione degli interventi, significando che saranno selezionati gli interventi che non determineranno un incremento degli impatti sull’inquinamento atmosferico in coerenza con la logica del principio DNSH.

Guidare la transizione verso nuovi modelli di produzione e consumo sostenibili. Tale azione sarà realizzata in modo integrato con l’obiettivo specifico 2.3. e in una logica di complementarità e non sovrapposizione rispetto agli investimenti previsti nell’ambito del PNRR rivolti ai territori dei Comuni con meno di 5.000 abitanti.

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Nello specifico, tale azione potrà riguardare il sostegno ad impianti a servizio delle comunità energetiche per la produzione e il consumo efficienti di energia rinnovabile, integrando l’utilizzo delle nuove tecnologie telematiche, di controllo e gestione, utili a razionalizzare i consumi, in particolare energetici e di acqua.

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Le azioni relative al presente OS concorrono al raggiungimento degli obiettivi di qualità dell’aria fissati dalla Direttiva europea 50/2008 e dal D.lgs n.
155/2010 attuativo e sono coerenti con le misure regionali contenute all’interno del Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’aria (PRIA). Sono
inoltre coerenti anche con le misure individuate a livello nazionale all’interno del Programma Nazionale di Controllo dell’Inquinamento Atmosferico
(PNCIA) per la riduzione alla fonte delle emissioni inquinanti derivanti dai principali settori coinvolti e attuativo della (UE) 2016/2284 (National Emission
Cealing), attuato con Dlgs n. 81/2018 di recepimento.

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Le tipologie di azione sono state valutate compatibili con il principio DNSH anche sulla base delle linee guida definite dallo Stato italiano.

Uno dei fattori abilitanti della transizione energetica è il trasferimento dei consumi energetici verso il vettore elettrico prodotto da fonte rinnovabile. In questo quadro non si può prescindere da un potenziamento della gestione delle infrastrutture elettriche di distribuzione per renderle digitali e flessibili e per consentire di accogliere le potenzialità dei sistemi di generazione elettrica da rinnovabili anche nell'ottica della attivazione di comunità energetiche.

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Nello specifico, l’azione potrà riguardare l’implementazione, sulle reti di distribuzione dell’energia, di infrastrutture che attraverso lo scambio di
informazioni sulla produzione e consumo di energia e mediante Smart Grid: software di gestione in grado di integrare e regolare il dispacciamento
dell'energia da fonte rinnovabile anche attraverso la telegestione delle utenze e dei processi.

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L’azione potrà integrare anche tecnologie di stoccaggio di piccola e media scala a basso impatto ambientale di energia rinnovabile elettrica.

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Le azioni relative al presente OS concorrono al raggiungimento degli obiettivi di qualità dell’aria fissati dalla Direttiva europea 50/2008 e dal D.lgs n.
155/2010 attuativo e sono coerenti con le misure regionali contenute all’interno del Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’aria (PRIA). Sono
inoltre coerenti anche con le misure individuate a livello nazionale all’interno del Programma Nazionale di Controllo dell’Inquinamento Atmosferico
(PNCIA) per la riduzione alla fonte delle emissioni inquinanti derivanti dai principali settori coinvolti e attuativo della (UE) 2016/2284 (National Emission
Cealing), attuato con Dlgs n. 81/2018 di recepimento.

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Le tipologie di azione sono state valutate compatibili con il principio DNSH anche sulla base delle linee guida definite dallo Stato italiano.

Disincentivazione dell’utilizzo dei mezzi privati, garantendo collegamenti di mobilità dolce e sostenibile, che favoriscano quindi l’accessibilità alle città e ai loro principali nodi di trasporto, ottimizzando i tempi di percorrenza, incentivando lo shift modale a favore di sistemi di mobilità sostenibili, irrobustendo così i nodi di scambio fra mobilità urbana ed extraurbana.

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Con tale azione si intendono attivare interventi finalizzati a migliorare l’accessibilità ai centri urbani, intervenendo sui principali nodi del trasporto al fine di ridurre il traffico veicolare di scambio e interno alle aree urbane, in favore dell’utilizzo del trasporto collettivo e condiviso e della mobilità attiva. Nello specifico, tale azione potrà riguardare il sostegno alla realizzazione ed al completamento delle infrastrutture e dei centri di interscambio, al fine di migliorare l’accessibilità ai principali nodi della rete del trasporto collettivo ed il loro collegamento con i punti attrattori più rilevanti presenti sul territorio (scuole, ospedali, industrie), favorendo lo sviluppo di una mobilità più sostenibile, anche individuando hub per la micromobilità, la mobilità dolce, i servizi di sharing in corrispondenza dei nodi del Trasporto rapido di massa, nonchè intervenendo per migliorare l’infrastrutturazione ed il servizio inerente il TPL, in un’ottica di rafforzamento dell’interscambio modale TPL/ferrovia. Le tipologie di intervento previste con questa azione potranno riguardare il riassetto e razionalizzazione dei piazzali esterni di stazione e degli accessi, dotazione/sistemazione delle aree di sosta e di attesa TPL, predisposizione di stalli per kiss&ride e sosta breve, parcheggi per le biciclette, miglioramento/realizzazione di collegamenti ciclo-pedonali, velostazioni.

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Gli interventi, in ambito urbano e suburbano, saranno individuati in coerenza con i Piani Urbani della Mobilità Sostenibile, laddove previsti dalla legislazione vigente, o con altri pertinenti strumenti di settore che, ove non richiesti ex lege, garantiranno accesso preferenziale ai finanziamenti FESR. I nodi fra mobilità urbana ed extraurbana al di fuori di un Comune potranno essere finanziati se previsti in maniera esplicita nello strumento di pianificazione urbano (PUMS/PUT), in quanto funzionali al miglioramento della mobilità urbana.

Introdurre strumenti tecnologici e dotazioni per migliorare l’accessibilità al sistema di trasporto pubblico locale, per ridurre l’incidentalità stradale e per migliorare l’integrazione fra i diversi sistemi di mobilità. L’obiettivo è il miglioramento della mobilità urbane e suburbana, garantendo collegamenti di mobilità sostenibile, che favoriscano l’accessibilità ai centri urbani, ottimizzando l’informazione all’utenza per ridurre i tempi di percorrenza e incentivare lo shift modale a favore di sistemi di mobilità collettivi e sostenibili.

 

Nello specifico, tale azione potrà riguardare il sostegno a:

 

  • l’implementazione di soluzioni di Intelligent Transport System (ITS) capaci di aggregare e modulare in tempo (quasi) reale l’offerta di spostamenti alla domanda e di favorire l’infomobilità;
  • lo sviluppo di piattaforme per la gestione integrata di informazioni e di servizi di trasporto pubblici e privati (treno, bus, mezzi in sharing, ecc.), anche ragionando in ottica di Mobility as a service;
  • l’adozione di sistemi integrati di informazione ai passeggeri per l’attrezzaggio coordinato degli interscambi, per fornire indicazioni uniformi e chiare nei contesti con più operatori della mobilità.

Nei nodi di interscambio sono previsti interventi di segnalazione ed informazione coordinata e integrata per i diversi modi di trasporto, spesso attuata da gestori diversi e con modalità differenti in modo tale da garantire la massima fluidità e accessibilità del servizio di trasporto complessivamente offerto, curando la realizzazione di interventi di miglioramento della qualità dei punti di accesso alla rete del trasporto pubblico locale, al fine di qualificare gli ambiti urbani e il territorio e favorire la accessibilità e sostenibilità della mobilità delle persone.

 

Le tipologie di nodi di interscambio su cui sarà focalizzato il sostegno ai sistemi di informazione e accessibilità riguardano in particolare:

 

  1. nodi di interscambio tra i servizi metrotranviari di area urbana, i servizi di trasporto bus all’interno dei principali centri urbani di attrazione (comuni capoluogo) e le stazioni del servizio ferroviario regionale
  2. nodi di interscambio tra i servizi di trasporto bus diffusi sul territorio lungo le linee di forza del trasporto pubblico gravitante sui principali nodi urbani (comuni capoluogo) con i servizi metrotranviari di adduzione al principale centro urbano e/o con le stazioni dei servizi ferroviari regionali.

 

Gli interventi, in ambito urbano e suburbano, saranno individuati in coerenza con i Piani Urbani della Mobilità Sostenibile, laddove previsti dalla legislazione vigente, o con altri pertinenti strumenti di settore che, ove non richiesti ex lege, garantiranno accesso preferenziale ai finanziamenti FESR. I nodi fra mobilità urbana ed extraurbana al di fuori di un Comune potranno essere finanziati se previsti in maniera esplicita nello strumento di pianificazione urbano (PUMS/PUT), in quanto funzionali al miglioramento della mobilità urbana.

 

Le azioni relative al presente OS concorrono al raggiungimento degli obiettivi di qualità dell’aria fissati dalla Direttiva europea 50/2008 e dal D.lgs n. 155/2010 attuativo e sono coerenti con le misure regionali contenute all’interno del Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’aria (PRIA). Sono inoltre coerenti anche con le misure individuate a livello nazionale all’interno del Programma Nazionale di Controllo dell’Inquinamento Atmosferico (PNCIA) per la riduzione alla fonte delle emissioni inquinanti derivanti dai principali settori coinvolti e attuativo della (UE) 2016/2284 (National Emission Cealing), attuato con Dlgs n. 81/2018 di recepimento.

 

Le tipologie di azione sono state valutate compatibili con il principio DNSH anche sulla base delle linee guida definite dallo Stato italiano.

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Dotazione finanziaria: 207.000.000 di euro (oltre il 10% delle risorse totali del PR FESR 2021-2027)

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Data ultima modifica: 27/11/2023